A nord della costa siciliana situate nel mar Tirreno ci sono loro: le sette sorelle. Sette isole. Sette come le meraviglie del mondo. E di meraviglioso le Isole Eolie hanno tanto.
Vi racconto cosa “nascondono” le isole Eolie di magico. Innanzitutto, il numero: Sette. Secondo la numerologia il 7 è in molte culture antiche era sinonimo di completezza e di magia.
Ma cosa hanno di magico queste isole?
L’arcipelago Eoliano, così come vengono definite le sette isole di origine vulcanica, non sono solo mete turistiche che ogni anno attraggono milioni di visitatori in tutto il mondo, ma sono anche isole “magiche”.
Prima di spiegarvi questo però facciamo un passo indietro…
Le isole Eolie sono precisamente composte da sette isolotti, ovvero: Lipari (la più grande), Salina, Panarea, Stromboli, Vulcano , Filicudi e Alicudi.
Ognuna di esse ha caratteristiche diverse per certi versi e per altre simili, ma sono uniche, ognuno nel suo genere.
Lipari la più grande e anche una delle più popolate. L’alternanza di spiagge selvagge e incontaminate rende quest’isola un connubio perfetto e meraviglioso. Un po’ città addomesticata, un po’ isola selvaggia, Lipari per me è questo.
Salina è perla delle isole eolie. Sta lì con i suoi due gemelli ( i monti da cui è composta) a “cullare” i suoi abitanti come una madre cullerebbe i suoi figli. Forse per questo si dice che i suoi monti assomigliano ai seni di una donna. Ma per me Salina è questo: culla di ogni viaggiatrice e viaggiatore errante.
Panarea è tra quelle più famose e conosciute, ma anche la più piccola ed antica. Infatti, dal punto di vista geologico è quella più antica tra le isole eolie. Panarea è una tavolozza di scorci colorati su uno sfondo azzurro di mare infinito.
Stromboli è uno dei vulcani più attivi del mondo. I suoi crateri infatti emettono vapore, rendendo quest’isola affascinante ed enigmatica in uno scenario unico e sempre molto attrattivo per chiunque.
Vulcano può considerarsi un isolotto sorvegliato da un vecchio guardiano attivo ed attento: vulcano. È infatti il secondo vulcano (oggi) attivo delle Eolie, non per niente secondo la mitologia greca è proprio qui a Vulcano che si trovavano le fucine di Efesto, dio del fuoco e fabbro.
Filicudi ed Alicudi sono le più selvagge, rigogliose e magiche delle isole. Molto meno abitate, si presentano come estensioni di natura selvaggia in cui la presenza dell’uomo è stata lieve. Isole che vivono una storia antica complementare ai giorni nostri. Isole da vivere… più che spiegare a parole.
Ma cosa c’entrano queste isole con le donne?
Non solo perché nella parola Isol-e quell “E” sa di femminile e familiare. Ma perché dietro panorami mozzafiato e scenari sorprendenti che catturano ed affascinano chiunque approdi in una delle “qualsiasi” isola delle Eolie c’è magia. Ma perché sono isole delle donne. La loro storia, i loro racconti, narrano una Sicilia al femminile (forse) mai emersa nei libri, un po’ come i loro fondali, segreti e surreali, che profumano di bellezze senza uguali. È così le isole Eolie sono donne. Si racconta ( ed alcuni studi confermano) che anticamente in queste isole vivessero delle anziane ed antiche “anime antiche” ovvero delle signore del posto dotate di particoli “poteri”. Le donne anziane, si sa in ogni cultura sono state tessitrici di velati racconti, tramandando di generazioni in generazioni culti, storie, antichi rimedi ed usanze. Le donne delle isole non sono state da meno. Si racconta che anticamente durante il periodo in cui gli uomini andavano in mare con le loro barche (ricordiamo che essendo isole, una delle attività più importanti per la popolazione locale era la pesca) le donne erano costrette a trascorrere lunghi periodi senza figure maschili di riferimento. I mariti, i figli e i nipoti maschi dovevano provvedere alla sussistenza familiare, così andavano lontano oltre mare per adempiere ai loro doveri. Le donne, mogli, figlie, nipoti, sorelle rimanevano nell’isola a curare le altre attività che permettevano loro nutrimento: allevamento, agricoltura ecc. Ma la popolazione locale, le braccia che lavorano erano diverse, minori in un’isola rispetto a quelle delle città o comunque delle regioni più ampie. Così accadeva che le donne spesso “accompagnavano” gli uomini durante i loro i viaggi.
Le donne isolane erano donne che non vivevano di racconti narrati dai mariti ma vivevano in prima persona tali avventure. Quindi possiamo dire, passatemi il termine, che le donne isolane erano donne vissute. Donne di vita. Donne che faticavano a volte a tornare al focolare. Spesso non tornavano, non era insolito infatti che anche le donne in stato di gravidanza partissero ed erano poi costrette a dare alla luce i propri pargoli su una barca in balia delle onde, sotto il chiaro di luna.
Ma cosa c’entra questo con la magia?
Non sempre queste donne partivano, a volte capitava che dovevano rimanere sulla terra ferma per portare “avanti la baracca” come si suol dire. Gli animali, i bambini, i raccolti, tutto pesava sulle loro spalle. Ma loro la magia del mare l’avevano vista. Loro l’ebbrezza dell’ignoto e dell’avventura l’avevano vissuta ed il profumo del mare e la nostalgia dei venti si faceva sentire in esse, sino al , tanto che alcune… si dice fossero magiche ,anzi majare. Si racconta infatti che le donne isolane (non tutte) fossero dotate di particolari poteri e sensibilità in grado di poter riuscire a fare cose diverse dal normale.
Storie e racconti, narrano di antiche donne in grado di viaggiare di notte, le cosiddette “anime viaggianti” dotate di particolari riserve che permettevano loro di vedere l’invisibile. Queste donne, all’apparenza normali erano in grado tramite delle formule recitate, di viaggiare di notte. Un olio e delle precise parole, che ricordano un antica filastrocca permetteva loro di oltrepassare i confini e raggiungere “volando nel cielo” le altre isole, posti e luoghi lontani. Egitto, Somalia, Benevento e perfino continenti lontani…come la Cina, erano le mete predilette. Queste donne giungevano in uno spazio -tempo non meglio definito. Si riunivano da ogni parte del mondo, stavano assieme e raccontavano storie. Facevano ciò che alla luce del sole non potevano fare, ciò che a loro era proibito: feste, danze e banchetti vistosi riempivano le loro nottate. Ma il gioco non finiva qui, birbanti e sveglie si prendevano burla dei marinai, viaggiando e danzando sopra le loro barche, fingendosi splendide ninfee, deliziose creature come tartarughe o gabbiani o bellissime utopie.
Erano figlie della luna, cullate dal mare in un viaggio oltre sogno. Ma non sempre le loro avventure finivano bene, spesso infatti i mariti si accorgevano della disfatta e della burla, non vedendole al risveglio sul letto e così da voce a voce, da vicina a vicinato, da generazione in generazione la storia delle anime antiche e danzatrici viaggianti si racconta in quasi ogni isola… oggi ne rimane solo qualche storia raccontata da qualche anziana Signora, che dice e scongiura la presenza di magia nelle isole, ma a noi basta vedere tanta bellezza per capire che qualcosa di magico in queste isole esiste, e no, non è solo in ciò che si vede.